La sepsi è una sindrome clinica di disfunzioni organiche potenzialmente letale causata da una risposta disregolata all’infezione, provocando danni agli organi vitali e risultando fatale se non diagnosticata e trattata rapidamente. Secondo le stime, la sepsi colpisce cinquanta milioni di persone ogni anno e ne causa la morte di undici milioni, tra cui tre milioni di bambini sotto i cinque anni.
Questa malattia è responsabile di un quinto dei decessi mondiali, con l’85% dei casi che si verificano nei Paesi a basso e medio reddito. In Europa, la sepsi colpisce oltre 3 milioni di persone, provocando quasi 700.000 decessi l’anno. La comprensione e la consapevolezza della sepsi sono fondamentali per la prevenzione, il riconoscimento precoce e il trattamento efficace di questa condizione potenzialmente letale.
Le definizioni e i criteri diagnostici della sepsi hanno subito un’evoluzione nel corso degli anni, riflettendo una comprensione sempre più approfondita della sua fisiopatologia e della sua gestione clinica.
La storia della definizione della sepsi
La prima definizione condivisa della sepsi, comunemente nota come "sepsi 1", è stata introdotta nel 1992. Secondo questa definizione, la sepsi è stata definita come uno stato di Systemic Inflammatory Response Syndrome (SIRS) causato da un’infiammazione sistemica di origine infettiva. La SIRS è caratterizzata dalla presenza di almeno due dei seguenti criteri: temperatura corporea elevata o bassa, frequenza cardiaca accelerata, frequenza respiratoria aumentata e anomalie nei livelli di globuli bianchi nel sangue. Inoltre, sono stati introdotti i concetti di sepsi severa e shock settico, che indicano rispettivamente un deterioramento grave delle condizioni del paziente e uno stato di ipotensione e ipoperfusione nonostante l’adeguato trattamento con liquidi.
La seconda definizione, denominata "sepsi 2" e sviluppata nel 2013, ha ampliato i criteri diagnostici per includere ulteriori parametri come la glicemia, l’edema, l’alterazione dello stato di coscienza e i marcatori infiammatori come la PCR e la PCT. Tuttavia, i criteri per la diagnosi di sepsi severa e shock settico sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto alla definizione precedente.
La terza e attuale definizione di sepsi, nota come "sepsi 3", è stata introdotta nel 2016. Questa definizione rappresenta una svolta nel modo in cui la sepsi è concepita e diagnosticata. In questa nuova definizione, la sepsi è definita come una disfunzione d’organo che minaccia la vita causata da una risposta infiammatoria disordinata dell’ospite all’infezione. Sono stati eliminati i concetti di SIRS e sepsi severa, sostituiti dalla valutazione della disfunzione d’organo utilizzando il SOFA score (Sequential Organ Failure Assessment) e il quickSOFA. Questi strumenti consentono una valutazione più precisa delle condizioni del paziente e una diagnosi più rapida della sepsi, garantendo un trattamento tempestivo e appropriato.
Il complesso trattamento della sepsi
Il trattamento della sepsi è un processo multidisciplinare che richiede un intervento tempestivo e mirato per migliorare le probabilità di sopravvivenza del paziente. Le fasi cruciali del trattamento includono:
1.Identificazione e Rimozione della Fonte dell’Infezione: Cruciale per interrompere il ciclo infettivo e ridurre la diffusione dell’agente patogeno nel corpo.
2.Terapia Antinfettiva Precoce: Iniziare rapidamente un trattamento antibiotico o antivirale appropriato per eliminare l’infezione primaria.
3.Ripristino della Perfusione Tissutale: Mantenere un adeguato flusso sanguigno per garantire l’ossigenazione e il nutrimento dei tessuti.
4.Interventi Avanzati per il Ripristino dell’Omeostasi: Includono trattamenti mirati per risolvere le disfunzioni d’organo e mantenere la stabilità fisiologica del paziente.
È essenziale adottare protocolli di trattamento consolidati, come i bundles del 2021, per ridurre la mortalità associata alla sepsi, questi elencano i 18 punti cruciali da tenere a mente per trattare efficacemente la sepsi, tali punti vengono riassunti nell’elenco sopracitato.
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