Embolia polmonare: un’analisi dettagliata

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Embolia polmonare: un’analisi dettagliata

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L’embolia polmonare, una patologia caratterizzata dall’occlusione di un’arteria polmonare da un trombo, rappresenta una delle principali urgenze cardiovascolari, posizionandosi al terzo posto dopo l’infarto miocardico e l’ictus.
In Italia, l’incidenza annuale di embolia polmonare varia tra 71 e 117 casi per 100.000 abitanti, con un totale di circa 65.000 casi. Questi dati evidenziano l’importanza cruciale di una diagnosi tempestiva e di un trattamento efficace per ridurre il rischio di complicanze e migliorare l’esito del paziente.

Da dove nasce l’embolia polmonare
L’embolia polmonare è spesso causata da un trombo che si forma in una vena profonda del corpo, condizione nota come trombosi venosa profonda (TVP). La TVP si verifica più comunemente nelle vene delle gambe o del bacino e può essere causata da una varietà di fattori. Questi includono l’immobilità prolungata, come durante un lungo viaggio in aereo o in auto, o la degenza dopo un intervento chirurgico. Altri fattori di rischio includono l’età avanzata, l’obesità, le fratture ossee, l’uso di contraccettivi ormonali o la terapia ormonale sostitutiva, la gravidanza e il parto, il fumo di sigaretta e alcune condizioni genetiche che aumentano la coagulazione del sangue.
La TVP può causare sintomi come gonfiore, dolore, sensazione di calore e arrossamento nella gamba interessata. Tuttavia, è possibile che non si verifichino sintomi evidenti fino a quando il trombo non si stacca e viaggia fino ai polmoni, causando un’embolia polmonare.

Dinamiche fisiopatologiche dell’embolia polmonare
L’embolia polmonare (EP) è un evento patologico grave che, come anticipato, si instaura in seguito all’ostruzione dell’albero arterioso polmonare da parte di materiale embolico, spesso trombi provenienti dalle vene sistemiche. Questo fenomeno porta a un aumento delle resistenze vascolari polmonari e, di conseguenza, ad un incremento della pressione nell’arteria polmonare e nel ventricolo destro. Il ventricolo destro risponde inizialmente con una dilatazione per mantenere la gittata cardiaca, ma oltre un certo limite, questa dilatazione diventa controproducente, causando insufficienza ventricolare destra.
Inoltre, tale insufficienza del ventricolo destro comporta un aumento delle pressioni in atrio destro e nelle vene sistemiche, portando a congestione venosa sistemica. A valle dell’ostruzione poi, si verifica una riduzione del riempimento del ventricolo sinistro, con conseguente diminuzione della gittata sistemica e possibile ipotensione sistemica, fino allo shock nelle forme più gravi.
Tutto questo genera inevitabilmente sintomi che possono variare da dispnea e tachipnea a ipossia ipocapnica, sincope e segni di trombosi venosa profonda (TVP, che ne spiegherebbe l’insorgenza). Infine, i casi di EP massiva, si possono manifestare dolore toracico, emottisi e shock.

L’embolia polmonare: percorsi diagnostici e terapeutici
La diagnosi di embolia polmonare si basa su una serie di esami.
-L’elettrocardiogramma, o ECG, può mostrare segni di sovraccarico ventricolare destro, ma un ECG normale non esclude in ogni caso la patologia, costringendo ad ulteriori approfondimenti.
-La radiografia del torace è fondamentale per escludere altre cause di dispnea, ma spesso appare normale in caso di embolia polmonare.
-L’eco-Doppler viene utilizzato per diagnosticare la trombosi venosa profonda negli arti inferiori. In caso di instabilità emodinamica, l’ecocardiogramma verifica la presenza di dilatazione o disfunzione ventricolare destra.
Per quanto riguarda il trattamento, gli anticoagulanti sono la terapia standard per prevenire la formazione di nuovi trombi e la crescita di quelli esistenti. In casi selezionati, la trombolisi può essere utilizzata per dissolvere rapidamente il trombo. Nei pazienti che non possono ricevere anticoagulanti o in caso di recidiva nonostante la terapia anticoagulante, può essere inserito un filtro nella vena cava, evitando che trombi eventualmente presenti riescano a risalirla verso il cuore ed i polmoni. Infine, in casi di embolia polmonare massiva con instabilità emodinamica, può essere necessario un intervento chirurgico per l’embolectomia polmonare.


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Marzo 2024 © Italia Emergenza

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