L’ecografia Point of Care (POCUS) rappresenta una tecnologia rivoluzionaria che consente ai professionisti sanitari di valutare i pazienti utilizzando sistemi di ultrasuoni portatili, eliminando la necessità di recarsi in un reparto di radiologia. Questo strumento diagnostico e prognostico si è dimostrato particolarmente utile nelle situazioni di arresto cardiaco, dove l’esame fisico tradizionale potrebbe non essere sufficientemente accurato. Nato negli anni ’90, il POCUS è stato costantemente perfezionato da specialisti in vari campi e ora è ampiamente diffuso tra i medici di base.
Le statistiche globali sottolineano che l’incidenza di arresti cardiaci extraospedalieri (OHCA) si attesta intorno a 55 per 100.000 adulti. Negli Stati Uniti, l’American Heart Association riporta che si verificano annualmente circa 356.000 OHCA, con un tasso di mortalità del 90%. Il POCUS offre il potenziale di fornire informazioni critiche per la gestione dei pazienti con arresto cardiaco, potenzialmente modificando significativamente queste drammatiche statistiche.

Il Ruolo Diagnostico e Terapeutico del POCUS
L’ecografia point of care offre una potenza diagnostica notevole, come evidenziato da studi recenti condotti in Italia e non solo. Il suo utilizzo ha dimostrato di cambiare le diagnosi nel 49,4% dei pazienti e di aumentare la fiducia nella diagnosi nell’89,2% dei casi. Inoltre, l’impiego del POCUS può ridurre significativamente il numero di rinvii alla cura secondaria, migliorando sia il percorso diagnostico che terapeutico, oltre all’esperienza complessiva del paziente. L’esame POCUS, eseguibile in meno di tre minuti, fornisce informazioni vitali per la rilevazione di condizioni patologiche, come la presenza di fluido nei polmoni o nello spazio pleurico.
Nonostante i suoi notevoli vantaggi, l’implementazione del POCUS presenta sfide significative. La formazione specifica è essenziale, considerando che l’uso efficace dell’ecografo richiede una profonda comprensione dell’anatomia umana, delle tecniche di acquisizione delle immagini e dell’interpretazione delle stesse. Inoltre, l’uso del POCUS comporta sfide logistiche legate alla disponibilità di dispositivi portatili e al tempo limitato durante i turni e le visite. La mancanza di processi di assicurazione della qualità rappresenta un’altra sfida importante, nonché uno dei principali motivi per cui non rientra come tecnica diagnostica in molte linee guida.
Nonostante queste difficoltà, l’uso del POCUS nella pratica clinica continua a crescere. Da contesti di emergenza alla terapia intensiva, il POCUS si sta rivelando uno strumento prezioso per migliorare la cura del paziente. Con ulteriori sviluppi nella formazione e nelle tecnologie, come l’intelligenza artificiale, ci si aspetta che l’uso di questa tecnica si espanda ulteriormente.

Prospettive e Sfide dell’Adozione del POCUS in Italia
In Italia, l’introduzione del POCUS in ogni ambulatorio rappresenta una prospettiva entusiasmante, anche se attualmente mancano dati specifici sull’adozione di questa tecnologia nel paese. A livello globale, l’uso del POCUS tra i medici di base è generalmente basso, ma con una maggiore consapevolezza dei suoi benefici e l’implementazione di programmi di formazione specifici, si prevede un aumento dell’adozione di questa tecnologia. In futuro, il POCUS potrebbe diventare uno strumento diagnostico fondamentale in ogni ambulatorio italiano, migliorando la cura del paziente e l’efficienza complessiva del sistema sanitario.

Febbraio 2024 © Italia Emergenza