L’acidosi respiratoria è una condizione clinica fondamentale da riconoscere caratterizzata da un insufficienza polmonare che causa di conseguenza un abbassamento del pH sanguigno determinando acidosi. La sintomatologia correlata è determinata sia dall’aumento di CO2 nel corpo (ipercapnia) talvolta presente, sia dallo scompenso acido-base direttamente e può andare in contro a rapida risoluzione se adeguatamente identificata.
La base: come funziona il sistema tampone bicarbonato
Per capire il motivo per cui un alterazione nella respirazione o più in generale negli scambi respiratori riesca ad interferire con l’equilibrio acido-base, è fondamentale conoscere il principale sistema tampone dei fluidi umani: il sistema tampone bicarbonato. Ecco l’equilibrio chimico che descrive tale sistema:
CO2 + H2O ↔ H2 CO3 ↔ HCO-3 + H+
La reazione con le frecce bidirezionali indica uno stato di equilibrio dinamico, in cui quindi una modificazione della quantità di qualsiasi componente determina alterazioni anche nelle concentrazioni degli altri. In particolare, un deficit negli scambi polmonari determina aumento di anidride carbonica nel sangue, la quale seguendo gli equilibri riportati porta ad un aumento dei prodotti di reazione. Ecco che quindi è spiegato l’aumento in concentrazione dei protoni causando una diminuzione del pH, questo una volta disceso sotto i 7,35 determina diagnosi di acidosi.
Secondariamente ad un aumento dell’acidità sanguigna avviene anche un ulteriore fenomeno, ovvero l’aumento degli scambi attraverso membrana cellulare di protoni e potassio. Con l’aumentare della concentrazione dei primi quindi questi saranno maggiormente scambiati con ioni K+ che uscendo dalle cellule incrementeranno in circolo generando ulteriori sintomi.
Sintomi dell’acidosi respiratoria
Il corredo sintomatologico legato a tale sindrome dipende fortemente dal tempo in cui la condizione si instaura. Infatti, non è raro trovare soggetti in cui scambi respiratori inefficaci cronici, come accade nella BPCO, si adattino a valori di pH fuori range senza accusare alcun sintomo. Di contro, soggetti con scompenso polmonare acuto in cui l’acidità aumenta velocemente porteranno segni evidenti della sindrome.
I sintomi classici legati all’aumento della concentrazione nel sangue di CO2, di ioni H+ e di K+ sono:
Cefalea
Confusione, inquietudine, sonnolenza fino a stupor
Tremori, disturbi del cammino, riflessi muscolari attenuati, papilledema.
Diagnosi dell’acidosi respiratoria
La diagnosi di acidosi respiratoria avviene tramite emogasanalisi, questa è in grado, infatti, di individuare un classico pattern di alterazioni di concentrazioni dei vari gas: aumento dell’anidride carbonica oltre i 40mmHg ed un aumento della concentrazione di ioni bicarbonato di circa 3-4mmol/l per ogni 10mmHg di CO2 che c’è in più (nelle condizioni croniche). Il tutto correlato ovviamente ad una diminuzione del pH sotto i 7,35.
Trattamento dell’acidosi respiratoria
Come accennato, il trattamento è relativamente semplice e consiste nel supporto della funzione respiratoria. In particolare, tramite ventilazione a pressione positiva non invasiva o tramite intubazione endotracheale è possibile ripristinare il corretto scambio gassoso diminuendo la concentrazione di anidride carbonica nel sangue e ripristinando quindi a catena anche tutte le altre alterazioni. È importante specificare inoltre che una condizione di acidosi respiratoria cronica è da correggere lentamente in quanto l’organismo si è “abituato” alla condizione rischiando di incappare nei sintomi da alcalosi e ipocapnia durante il trattamento troppo rapido. Ancora, durante la correzione dell’equilibrio acido-base è fondamentale monitorare la concentrazione di ioni potassio, i quali andranno inevitabilmente a calare necessitando spesso di una supplementazione.
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