La Glasgow Coma Scale (GCS) è uno strumento fondamentale per chiunque si trovi a gestire situazioni di emergenza, soprattutto nel momento in cui è necessario comunicare in modo semplice e veloce le condizioni cliniche di un paziente ad un collega.
In particolare, la GCS è una scala universale creata da neurochirurghi scozzesi di Glasgow negli anni ’70, e rappresenta tutt’oggi il modo più immediato e di largo utilizzo da parte di tutti i professionisti sanitari per valutare lo stato di coscienza di un paziente. La valutazione è articolata su tre parametri fondamentali che verranno discussi in seguito e permette di ottenere un punteggio finale indicativo dello stato neurologico del soggetto, classificando la condizione dalla normalità alla morte cerebrale.
Come eseguire una valutazione con GCS
Come anticipato, la valutazione si compone di tre fasi che analizzano ciascuna un aspetto della responsività del paziente: la risposta oculare, quella verbale e quella motoria. Per ogni capitolo viene assegnato un punteggio in base al risultato riscontrato, questo sarà alto per rappresentare una risposta fisiologica e tanto più basso quanto sarà grave l’alterazione.
Risposta oculare
Valuta lo stimolo necessario per far aprire gli occhi al paziente, suddivisa in quattro gradi:
-4 punti: risposta migliore, si riferisce ad un paziente con occhi aperti spontaneamente
-3 punti: paziente ha gli occhi chiusi e li apre al richiamo verbale
-2 punti: al richiamo non apre gli occhi, ma li apre allo stimolo doloroso
-1 punto: non apre gli occhi nemmeno allo stimolo doloroso
Risposta verbale
Valuta la capacità del paziente di rispondere a domande verbalmente, suddivisa in cinque gradi :
-5 punti: indica una risposta verbale orientata, quindi il paziente risponde correttamente a semplici domande come “Mario dove siamo? Che giorno è oggi?”
-4 punti: risposta verbale confusa, il paziente risponde a tono alla domanda ma in maniera errata, ovvero nell’esempio precedente, riporta un luogo e una data errati (a pur sempre luoghi e date)
-3 punti: risposta con parole inappropriate, il paziente risponde con parole fuori contesto, per esempio risponde alle domande precedenti dicendo “è bel tempo oggi”
-2 punti: suoni incomprensibili, il paziente in seguito a stimolo verbale o doloroso risponde farfugliando in modo incomprensibile o emettendo gemiti
-1 punto: nessuna risposta verbale nemmeno allo stimolo doloroso
Risposta motoria
È la più complessa da valutare, le differenze sono più sfumate sebbene di fondamentale importanza, infatti rappresenta il dominio maggiormente indicativo per le condizioni del soggetto (è consigliata la visione di video esemplificativi); è suddiviso in sei gradi:
-6 punti: il paziente esegue ordini semplici come per esempio “Mario fammi vedere due dita con la mano”
-5 punti: il paziente non esegue gli ordini ma se sottoposto a stimolo doloroso è in grado di identificare la fonte del dolore e di allontanarla (se riceve un pizzicotto sulla spalla, prende la mano e la allontana)
-4 punti: in seguito a stimolo doloroso il paziente si allontana da questo ma non lo localizza, mettendo in atto una risposta in flessione tendenzialmente pronta e rapida
-3 punti: dopo stimolo doloroso il paziente risponde in flessione con gli arti superiori ma in modo abnorme o non finalistico, non allontanandosi dalla fonte ma proteggendosi in modo generico e tendenzialmente lento
-2 punti: al dolore il paziente risponde in estensione ed extrarotazione degli arti superiori e inferiori
-1 punto: nessuna risposta motoria al dolore
Interpretazione del punteggio finale
Il punteggio finale deriva dalla somma dei punti ottenuti nelle tre valutazioni, e rappresenta lo stato del paziente con un numero da 3 a 15. In particolare, nell’esame di un soggetto con trauma cranico, per esempio, quest’ultimo verrà definito “minore” se il GCS è di 13-15, mentre sarà indicato come “moderato” se da 9 a 12. Inoltre, questa analisi permette di definire lo stato di coma, ovvero per un punteggio rilevato uguale o inferiore a 8.
In conclusione, la GCS è un sistema standardizzato fondamentale per categorizzare in modo corretto un paziente in emergenza, permette di velocizzare ed ottimizzare la valutazione in condizioni critiche e di conseguenza deve essere conosciuta da tutti i professionisti sanitari. Di contro non è sempre semplice da applicare, ci sono molti casi limite cui prestare attenzione, come pazienti tetraplegici in cui la risposta motoria è difficilmente valutabile, o bambini e neonati per cui esistono adattamenti specifici da studiare. Nonostante questo, offre innumerevoli vantaggi e per questo rappresenta lo standard di valutazione neurologica ancora oggi.
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