Ipotermia: cause, sintomi e trattamenti

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Ipotermia: cause, sintomi e trattamenti

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Scopri cos’è l’ipotermia, le sue cause, i sintomi e i trattamenti per prevenire e affrontare questa pericolosa condizione di abbassamento della temperatura corporea.
L’ipotermia è una condizione clinica potenzialmente pericolosa che si verifica quando la temperatura corporea scende al di sotto dei 35°C. Il corpo umano, per funzionare correttamente, mantiene una temperatura interna stabile attorno ai 37°C. Quando questa temperatura si abbassa troppo, le funzioni vitali vengono compromesse, aumentando il rischio di danni agli organi e, nei casi più gravi, di morte.

L’ipotermia può verificarsi in situazioni di esposizione prolungata al freddo, ma anche in ambienti meno estremi, come nel caso di persone anziane o malate che non riescono a mantenere un’adeguata regolazione termica.

Cause dell’ipotermia
L’ipotermia può avere diverse cause, molte delle quali legate all’esposizione prolungata a basse temperature. Una delle situazioni più comuni è il contatto diretto con ambienti molto freddi, come durante le escursioni in montagna, il nuoto in acque gelide o la permanenza all’aperto senza adeguata protezione termica. Tuttavia, l’ipotermia può manifestarsi anche in ambienti domestici, specialmente tra persone anziane o debilitati che non riescono a mantenere il proprio calore corporeo.
Un altro fattore di rischio è l’uso di alcol e droghe. L’alcol, in particolare, dilata i vasi sanguigni, dando una falsa sensazione di calore mentre in realtà accelera la dispersione del calore corporeo, aumentando il rischio di ipotermia. Anche alcune condizioni mediche, come ipotiroidismo, malnutrizione o insufficienza cardiaca, possono ridurre la capacità del corpo di generare calore e favorire la comparsa della condizione.

Sintomi e segni clinici
L’ipotermia si manifesta in modo progressivo e i suoi sintomi variano a seconda della gravità della condizione. Nelle fasi iniziali, il corpo reagisce con brividi intensi, una risposta fisiologica per generare calore. La pelle diventa fredda, pallida e la sensibilità si riduce. Man mano che la temperatura scende, i brividi possono cessare, segno che il corpo sta esaurendo le risorse per mantenere il calore.
Nei casi più gravi, il sistema nervoso centrale inizia a essere compromesso. La persona diventa confusa, rallentata nei movimenti e può avere difficoltà nel parlare. Il battito cardiaco e la respirazione rallentano progressivamente, aumentando il rischio di perdita di coscienza e arresto cardiaco. Un segno clinico particolarmente grave è il cosiddetto "paradosso dello spogliamento", in cui il paziente, a causa di un’alterazione del meccanismo di termoregolazione, si spoglia dei vestiti nonostante il freddo intenso.

Trattamento e primo soccorso
Il trattamento dell’ipotermia dipende dalla gravità della condizione. Nei casi lievi, è sufficiente riscaldare gradualmente il corpo con coperte, bevande calde e un ambiente riscaldato. È importante evitare il riscaldamento troppo rapido, che potrebbe provocare aritmie cardiache.
Nei casi moderati o gravi, è essenziale un intervento medico immediato. Se la persona è incosciente, bisogna controllare la respirazione e, se necessario, praticare la rianimazione cardiopolmonare (RCP). L’uso di riscaldamento passivo, come coperte termiche e l’introduzione di calore nelle zone centrali del corpo (collo, ascelle, inguine), può essere cruciale per stabilizzare il paziente.
Nei contesti ospedalieri, possono essere utilizzati metodi più avanzati come fluidi caldi somministrati per via endovenosa, ossigenoterapia riscaldata e perfusione extracorporea per riscaldare direttamente il sangue.

Prevenzione dell’ipotermia
La prevenzione è fondamentale, soprattutto per chi vive in zone con climi freddi o pratica attività all’aperto. Indossare abbigliamento adeguato a strati, proteggere le estremità (mani, piedi, testa) e mantenere il corpo asciutto sono misure essenziali per evitare una dispersione eccessiva del calore. Anche l’alimentazione gioca un ruolo chiave: un buon apporto calorico aiuta il corpo a generare energia e calore.
Evitare il consumo di alcol in ambienti freddi e prestare attenzione ai segni iniziali di ipotermia, soprattutto nei soggetti a rischio come bambini, anziani e persone con patologie croniche, può fare la differenza tra una situazione controllata e un’emergenza medica.

Conclusioni
L’ipotermia è una condizione pericolosa che può manifestarsi non solo in ambienti estremi, ma anche nella vita quotidiana. Riconoscere i sintomi precoci e intervenire tempestivamente può salvare vite umane. La consapevolezza dei fattori di rischio e l’adozione di misure preventive adeguate sono essenziali per proteggersi e proteggere gli altri da questa minaccia silenziosa ma insidiosa.

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