Annegamento: cause, sintomi e procedure di soccorso

Scopri cos’è l’annegamento, le cause, i sintomi e le tecniche di primo soccorso per prevenire incidenti e salvare vite in situazioni di emergenza.
L’annegamento è una delle principali cause di morte accidentale nel mondo, con migliaia di casi ogni anno. Si verifica quando una persona non è in grado di respirare a causa dell’immersione in acqua, portando rapidamente a ipossia, perdita di coscienza e, nei casi più gravi, alla morte. Questa emergenza può colpire chiunque, a prescindere dalla propria esperienza e dal luogo. Ecco perché è importante riconoscere i segnali e intervenire in maniera rapida e tempestiva.

Cause e fattori di rischio
L’annegamento può essere causato da diversi fattori, spesso legati a condizioni ambientali, incapacità di nuotare o problemi medici. Tra le cause principali troviamo:
●Correnti pericolose e onde forti, che possono trascinare le persone lontano dalla riva, rendendo difficile il ritorno.
●Crampi muscolari o affaticamento, che impediscono il movimento e la capacità di rimanere a galla.
●Consumo di alcol o droghe, che riducono i riflessi e la consapevolezza del pericolo.
●Incidenti in piscina o in casa, specialmente nei bambini piccoli lasciati incustoditi.
●Immersioni in acque fredde, che possono causare shock termico e perdita del controllo motorio.
●Patologie mediche preesistenti, come epilessia, attacchi di panico o problemi cardiaci, che possono innescare una crisi in acqua.

Fasi dell’annegamento e segnali di pericolo
L’annegamento si sviluppa in più fasi che variano in base alla durata della situazione. Per prima cosa, la persona lotta per rimanere a galla, agitando le braccia per cercare di mantenere la testa fuori dall’acqua. Chi sta annegando non riesce a chiedere aiuto perché è troppo impegnato a cercare di respirare.

Successivamente, l’acqua entra nelle vie respiratorie, causando un riflesso di spasmo della laringe che blocca temporaneamente la respirazione. Questo può durare pochi secondi, dopo l’acqua entra nei polmoni.

L’assenza di ossigeno porta rapidamente allo svenimento e, se il soccorso non avviene in pochi minuti, si potrebbe verificare un danno cerebrale irreversibile. Infine, senza intervento, il cuore smette di battere.

Primo soccorso in caso di annegamento: cosa fare?
Se si assiste ad un possibile annegamento, è quanto mai importante agire in modo rapido e tempestivo. Per prima cosa, è necessario chiamare immediatamente il 112 e, prima di entrare in acqua, è importante valutare la propria sicurezza: se non si è esperti nel soccorso acquativo, è meglio lanciare un salvagente.

Se si è sicuri di farlo, invece, avvicinarsi alla vittima alle spalle per evitare che, nel panico, si aggrappi e trascini il soccorritore sott’acqua. Una volta portata a riva, controllare se la persona è cosciente e respira. Se è incosciente ma respira, metterla in posizione laterale di sicurezza per prevenire il soffocamento.

Se la vittima non respira, è importante iniziare immediatamente la RCP con 30 compressioni toraciche seguite da 2 ventilazioni di soccorso. Continuare fino all’arrivo dei soccorsi o fino alla ripresa della respirazione spontanea. Infine, nel caso in cui l’acqua fosse fredda, è importante coprire la persona con delle coperte per evitare l’ipotermia.

Conclusioni
L’annegamento è una delle emergenze più gravi e richiede un intervento immediato per salvare la vita della vittima. Il riconoscimento tempestivo dei segnali di pericolo e l’applicazione delle corrette tecniche di primo soccorso possono fare la differenza tra la vita e la morte.
Oltre all’intervento in caso di emergenza, la prevenzione gioca un ruolo fondamentale nella riduzione del rischio di annegamento, soprattutto tra i bambini e le persone che praticano attività in acqua. Con una maggiore consapevolezza e attenzione alla sicurezza, è possibile evitare molte tragedie e garantire una maggiore protezione in ambienti acquatici.

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Febbraio 2025 © Italia Emergenza