L’acidosi metabolica è una condizione patologica caratterizzata da un eccesso di acidità nel sangue e nei tessuti del corpo. Questa condizione può essere causata da una produzione eccessiva di acidi endogeni o da una ridotta capacità dei reni di eliminare o tamponare quest’ultima. L’acidosi metabolica può portare a una serie di sintomi, tra cui affaticamento, mal di testa, nausea, vomito e, in casi gravi, coma o morte; di conseguenza è fondamentale riconoscerla ed agire di conseguenza.
Cause e sintomi dell’acidosi metabolica
L’acidosi metabolica può essere causata da una varietà di fattori, alcuni dei più comuni includono l’insufficienza renale cronica, la perdita di bicarbonato a causa di diarrea o l’accumulo di acidi nel corpo secondario a malattie come il diabete. Inoltre, l’uso di alcuni farmaci, come i salicilati, può senz’altro portare all’instaurarsi di questa patologia.
I sintomi possono variare a seconda della gravità e soprattutto della velocità con cui tale alterazione nel pH si instaura, in particolare spesso si riscontra affaticamento, mal di testa, iperventilazione (tentativo di tamponamento da parte del sistema respiratorio), nausea e vomito. In casi più gravi, i pazienti possono invece sperimentare confusione, sonnolenza, respiro rapido e profondo, e, in casi estremi, coma o morte.
Diagnosi dell’acidosi metabolica
Riconoscere l’acidosi metabolica può essere una sfida, in quanto i sintomi possono variare ampiamente e possono essere simili a quelli di altre condizioni mediche, come visto nel capitolo precedente. In ogni caso, ogni qual volta ci si trovi di fronte a pazienti con storia di insufficienza renale, diarrea o vomito, è bene ipotizzare alterazioni nell’equilibrio acido-base. Successivamente, la diagnosi viene confermata attraverso l’analisi dei gas nel sangue arterioso (emogas), che misura il pH e i livelli di bicarbonato nel sangue. Un pH inferiore a 7,35 e un livello di bicarbonato inferiore a 22 millimoli per litro indicano la presenza di acidosi metabolica, portando quindi alla diagnosi.
Una volta riconosciuto il quadro, inoltre, è fondamentale eseguire ulteriori test per determinare la causa sottostante dell’acidosi metabolica. Questi possono includere test per il diabete, test di funzionalità renale e test per l’acidosi lattica.
Terapia e gestione dell’acidosi metabolica
La terapia principe è la risoluzione della causa sottostante, con supporto respiratorio e circolatorio tramite idratazione se necessario. La correzione dell’acidosi può essere fatta tramite infusione endovena di fisiologica con bicarbonati, ma tale processo deve essere estremamente cauto e lento per evitare alcalosi di reazione e problematiche aggiuntive. Inoltre, è da sottolineare il forte legame del pH con la regolazione degli elettroliti come il potassio, il quale modifica le proprie concentrazioni anche durante il trattamento, dovendo quindi essere tenuto sotto controllo per evitare danni anche irreparabili al tessuto nervoso per esempio.
Il gap anionico e la diagnosi avanzata
Un aspetto che non è stato trattato in questo articolo è il concetto di gap anionico: questo rappresenta una misura utilizzata nella diagnosi dell’acidosi metabolica e può aiutare a determinare la causa sottostante della condizione. Tuttavia, l’interpretazione del gap anionico può essere complessa e richiede una comprensione approfondita della fisiologia acido-base. Questo argomento merita un approfondimento a parte e non verrà trattato in questo articolo; è bene però sapere della sua esistenza ed approfondire se necessario la sua interpretazione potendolo sfruttare come potente strumento diagnostico.
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